Per
il secondo anno consecutivo mi ritrovo davanti al pc per scrivere
alcune righe su quella che considero la gara più bella a cui ho
partecipato, da quando, alcuni anni fa, ho iniziato a correre.
In Val Venosta la chiamano “Reschenseelauf”, ma per noi “italiani” è il Giro del lago di Resia, giunto quest'anno alla sedicesima edizione. Questa non è solo una gara podistica in un posto splendido, dove due colori la fanno da padrone, l’azzurro di questo bellissimo lago (artificiale) ed il verde, dei tanti prati e boschi che circondano tutta la vallata al confine tra l'Italia e l'Austria, ma è una vera e propria festa per tutto l’abitato che gravita attorno al lago ed al suo famosissimo campanile sommerso per la gran parte.
La
gara, come raramente accade, si svolge al sabato pomeriggio, a
partire dalle 17.00, con partenze scaglionate in griglie (di libera
scelta, alla cui entrata sono posti i tempi finali probabili), che
partono a distanza di 6 minuti ognuna, perciò andare a correre al
Resia è anche un’occasione per gustarsi un bel week end lungo in
montagna, visto che fare tutto in giornata è piuttosto faticoso,
vero Laura Genuardi????
Tralasciando
la doverosa e gratificante, per il palato, sosta pranzo alla Birreria
Forst nell’andata del venerdì, con gli amici della Ricci family
(Andrea, Barbara, Argo e Benny), Resia ci ha accolti il pomeriggio
con un bel acquazzone che ha abbassato la temperatura a tal punto
che, la felpa, rigorosamente CORRIFERRARA, era indumento
indispensabile per non “beccarsi” qualche malanno.
E
dopo la pizzata serale del venerdì con altri Corriferraara in terra
austriaca, eccoci arrivare finalmente al sabato……….il giorno
della gara.Il grande prato nei pressi del lago è un autentico formicaio fin dal mattino, tra i tanti volontari dell’organizzazione in continuo movimento, podisti arrivati solo poche ore prima della partenza per il ritiro pettorali, chi in giro a curiosare per gli stand e tanti turisti che con la gara non hanno nulla a che fare e più l’orario della gara si avvicina, sempre maggiore è questo popolo che va a zonzo sul tappeto verde.
L’adrenalina
comincia a salire vertiginosamente quando decidi
che è il tuo momento per entrare nella griglia, non importa in
quale, se la prima o l’ultima, ma ora ci sei e fai parte della
storia di questa gara ed hai solo voglia di partire.
Alle
17 con puntualità tedesca parte il primo gruppo ed è bello vederli
scattare grazie ad un maxi schermo posto in prossimità del via,
anche perché sai che da lì a qualche minuto tocca a te. Una volta
partiti, gli addetti fanno avanzare la seconda griglia che alle 17.06
prende regolarmente il via, ed ora tocca a me…con Barbara e Valerio
ci siamo infilati nella terza anche se non era proprio quella più
adatta a noi (all’entrata era consigliata per tempi finali tra
1.10’ e 1.20’), veniamo fatti avvicinare alla linea di partenza.
Sono
le 17.12 ed anche noi prendiamo il largo…piccolo caos iniziale,
perché il prato si restringe ed inizia la ciclabile, ma poi il
serpentone di podisti si allunga sempre più è l’unico pensiero
che ti prende è quello di correre, correre e mantenere la posizione
(aiutandosi anche con qualche gomitata!), perché finché non si
arriva alla diga, il gruppo rimane abbastanza compatto e ci si trova
nel tratto di ciclabile che costeggia la statale, che è quello più
anonimo.
Dopo
circa 5 km ecco la diga….piccola rampetta e svolta a destra, e
finalmente con il primo gruppo di tifosi caldi, che indistintamente
dalla tua provenienza, ti battono le mani e ti incitano con i loro
continui “Hop Hop”.Sulla diga vi sono parecchi tavoloni per permettere a tutti di dissetarsi evitando ingorghi, ma la cosa divertente di questo momento, è il continuo urlare dei ragazzi addetti alla distribuzione di acqua ed integratori che incessantemente urlano, “acqua” “wasser” alternando le due parole (chi distribuisce acqua), ed “iso” per chi offre gli integratori.
Ma la diga finisce ed è da questo momento che ha inizio la gara vera. Si svolta a destra e subito inizia la salita.
Ora la ciclabile assume un fondo completamente ed ottimamente asfaltato (mentre nei primi km era uno sterrato simile ai percorsi delle nostre mura), ma è la pendenza che fin da subito si fa sentire ed è da questo momento che arriva la selezione vera.
L’affollamento
precedente scompare, la prima rampa non è molto lunga ma è
piuttosto ripida ma sei ancora abbastanza fresco, ma dopo la prima
ecco una seconda…. In pratica per circa 6 km è un continuo
saliscendi, leggero all’inizio, per toccare il culmine al nono
chilometro, dove, oltre ad essere ripida è pure lunga. Qui però
puoi usufruire dell’aiuto della musica, per la cadenza del passo o
solo per rilassarti un attimo, perché quasi in cima, anche
quest’anno, è presente un complesso musicale.
Questa
parte del percorso è veramente tosta ma è bella, lago sulla destra,
alberi sull’altro lato e la gente…………in questo lato, il
pubblico è davvero numeroso e sono continui gli “hop hop” che
gridano per spingerti più forte.
Al
termine dell’ultima discesa, qualche centinaio di metri di asfalto
e poi nuovamente sterrato, ma questa volta su prato.Qui cominci a vedere in lontananza il campanile quindi è il momento di utilizzare anche le ultime riserve di energia perché sono pochi i km che ti separano dal traguardo….. ultimi due ristori con il solito grido “Iso” “acqua” “wasser” ed ecco finalmente gli ultimi 400Mt.
Qui
ti ritrovi tra due piccole ali di folla, seduti su due file di
tribunette su entrambi i lati, che battono le mani, urlano gli ormai
familiari “hop hop” e, se riescono a leggere il tuo nome sul
pettorale, urlano anche quello con marcato accento tedesco.
Ricordandomi
poi l'esperienza dell'anno passato, le ultime falcate le ho fatte
tutte sulla destra perché, proprio su questo lato ci sono tanti
bambini che allungano la mano per chiederti il “cinque”, così
gli ultimi metri li ho sprintati a tutta con mano destra protesa
verso questi splendidi tifosi, e per uno “scarpone” come me sono
soddisfazioni da non lasciarsi scappare!
A
gara conclusa e dopo opportuna doccia, il finale giusto per questa
giornata è ritrovarsi per ridere, bere birra, mangiare qualcosa e
ripercorrere la gara, nel mega tendone attrezzato per l'occasione con
cucina ed innumerevoli tavoli, dove l'efficienza tedesca si fa ancora
apprezzare, perché nonostante le centinaia di persone presenti, le
ordinazioni arrivavano dopo pochi minuti.
Infine
un caloroso saluto vorrei farlo a Raffaella Malverti e Franco
Menghini, (per chi non lo sapesse, due top runner con noi fino
all'anno passato, che ci hanno lasciato per problemi logistici) che
dopo averci salutato all'entrata, hanno fatto pervenire al nostro
tavolo alcuni piatti pieni di Strauben.
I
numeri.
Classifica
uomini:
1.
Gualdi Giovanni 49.01,1
2.
Lanziner Peter 49.27,7
3.
Hillebrand Johannes, 49.44,8
Donne
1.
Hanspeter Kathrin 57.03,7
2.
Pircher Petra 1:00.41,2
3.
Thaler Edeltraud 1:01.00,8
Alessandro Polesinanti
Se escludo maratone e mezze maratone la “Reschenseelauf” è sicuramente
fra le più belle gare cui ho partecipato nella mia “carriera” quasi trentennale
di corse.
Così anche quest’anno, il terzo consecutivo, partecipo a questo evento
già ampiamente descritto da Alessandro, già programmato nel mio personale
calendario da febbraio quando ho sistemato le mie ferie annuali.
Parto giovedì alla volta della Val Venosta per sfruttare al meglio
questo week-end in modo da essere già in loco dal venerdì mattina, così da poter
anche vedere luoghi che nelle precedenti annate non avevo ancora visitato:
dalla Vallelunga che parte proprio da Curon, a Bormio passando lo Stelvio,
Livigno, rientrando per la Svizzera ed i paesini della Val Mustair sotto un autentico
diluvio. E non ci fu settimana più azzeccata anche per sfuggire alle calure
asfissianti della nostra città.
Già giovedì sera durante la visita di ricognizione in zona gara è
sceso uno scroscio di pioggia fortissimo, ma di breve durata, nemmeno da
paragonare alla perturbazione abbattutasi nel tardo pomeriggio di venerdì,
giusto nel momento del ritiro del pacco gara.
Giunti alla spicciolata anche gli altri compagni di squadra si
organizza una allegra serata a Nauders subito oltre il passo Resia in Austria
in un ristorante pizzeria che scopriremo poi essere un night…ma quando si
apriranno le danze noi saremo già nelle nostre camere…
Sabato, giorno di gara, ci accompagna il sole ed il bel tempo. Ci ritroviamo
più o meno tutti quanti per la foto di gruppo una mezzoretta prima dello start in
un’atmosfera già ampiamente descritta e giusto il tempo per qualche chiacchiera
che è già ora di andare in griglia.
Parto alle 17, nella prima griglia. Alla corsa ci penso poco, punto a
fare un buon crono visto che l’anno scorso non feci una buona gara, ma ero in
pieno allenamento per i mondiali di retrorunning.
Stavolta parto abbastanza bene, cerco di far scorrere i primi km fino
alla diga senza affannarmi troppo anche perché qui il percorso è abbastanza
bruttino scorrendo a fianco della strada statale.
Alla diga inizia la gara vera e propria, al 5° km. E finalmente si
comincia anche a bere, da qui in 10 km saranno ben 5 i ristori e non ne salterò
nemmeno uno prendendo ogni volta sia i Sali che l’acqua, anche per
rinfrescarmi. Affronto molto bene la sponda opposta del lago, quella tutta ondulata anche
se in alcuni tratti mi sembra mancare il respiro. Al 7°km supero anche la nostra concittadina
Marina Zanardi, che alla fine giungerà 5a assoluta nella gara femminile. La mia
sensazione è che comunque in questa gara le prestazioni siano notevolmente
influenzate anche dall’altitudine visto che il lago si trova a 1500m di quota.
Infatti nonostante in 2 edizioni su 3 abbia strappato alla fine dei buonissimi
tempi mi sono fatto l’idea di non essere mai riuscito in nessuna delle 3 a dare
il 100% del mio potenziale, nonostante sia quest’anno che 2 anni fa fossi al
top della forma.
Alla fine miglioro il tempo del 2013 di una decina di secondi fermando
il crono a 1h01’26” (stare sotto l’ora mi sono fatto l’idea che sia realmente
molto difficile) e chiudo secondo l’sms inviatomi da Datasport in 95a
posizione, salvo poi non capire granchè nelle classifiche on line che mi vedono
in una 96° ed in un’altra 120°. Giusto il tempo di mangiare 2-3 fette di
anguria e bere qualcosa al ristoro che si scatena il nuvolone di Fantozzi
proprio al di sopra della testa, scende una pioggia con goccioloni enormi e
comincia a fare abbastanza freddo. Scappo a cambiarmi, da li a 5’ è già tutto
finito…
Dopo 3 partecipazioni il prossimo anno sarò altrove, questa gara
merita molto ma ci sono tante altre gare belle e nuove da scoprire ed il 2016
sarà un anno di “retro-mondiali” quindi le mie priorità saranno sicuramente altre
visto che bisogna pur anche lavorare e non si può essere in ferie perenni...
Paolo Callegari
RESIA km 15,3 D+160 | ||||
120° |
CALLEGARI PAOLO
|
1h01'26" | 4'00"/km | 15+1+16 |
673° |
POLIZZI OMAR
|
1h13'29" | 4'48"/km | 15+1+7 |
676° |
RICCI ANDREA
|
1h13'31" | 4'48"/km | 15+1+7 |
732° |
OLIANI FEDERICO
|
1h14'16" | 4'51"/km | 15+1+6 |
1003° |
GAVIOLI MARCO
|
1h18'15" | 5'06"/km | 15+1+3 |
1248° |
NEGRI UGO
|
1h22'25" | 5'23"/km | 15+1+0 |
1346° |
POLESINANTI ALESSANDRO
|
1h24'05" | 5'29"/km | 15+1+0 |
1362° |
PRINI STEFANO
|
1h24'25" | 5'31"/km | 15+1+0 |
1565° |
BONAZZA VALERIANO
|
1h29'17" | 5'50"/km | 15+1+0 |
467a |
TALMELLI BARBARA
|
1h29'23" | 5'50"/km | 15+1+0 |
504a
|
GENUARDI LAURA
|
1h30'47"
|
5'56"/km
|
15+1+0
|
519a
|
LEONARDI ANGELA
|
1h31'18"
|
5'58"/km
|
15+1+0
|
547a
|
VALLIERI CHIARA
|
1h32'42"
|
6'03"/km
|
15+1+0
|
643a
|
ARDIZZONI CLAUDIA
|
1h36'31"
|
6'18"/km
|
15+1+0
|
644a
|
FRANCESCHINI CATERINA
|
1h36'32"
|
6'18"/km
|
15+1+0
|
678a
|
ALEBBI MONICA
|
1h37'36"
|
6'22"/km
|
15+1+0
|
LA STORIA DEL CAMPANILE