Leggerete questo articolo e forse ricorderete a lungo il tono sensazionalistico con cui descriviamo questa gara: chi vi scrive, fino a pochi mesi fa ignorava l'esistenza di questo evento ed ha deciso di partecipare alla Cortina-Dobbiaco Run dopo averne sentito parlare a compagni di squadra ed altri runners, ognuno intento a sottolineare una speciale peculiarità del tracciato, del paesaggio, delle città che ospitano la gara.
Ma non è una gara. Non è solo una corsa. E' più di un'esperienza di vita: è la Cortina-Dobbiaco Run! Ed i protagonisti non sono solamente dei runners, un gruppo di persone che si trova semplicemente la domenica per fare una corsetta assieme; noi siamo una squadra. Siamo "LA" squadra: siamo Corriferrara.
La lunga giornata di avvicinamento alla corsa inizia in realtà il sabato, con tutti i corridori che arrivano a piccoli gruppetti nella località dolomitica; si ritirano i pettorali in una giornata pre-gara che nel primo pomeriggio volge al maltempo con violenti temporali e una temperatura di 12°C: per noi che lasciavamo l'afosa pianura Padana è stato decisamente scioccante, specie perché nel frattempo ricevevamo testimonianze di altri compagni di squadra che correvano la 11 Ponti a Comacchio in un clima torrido. Si va a dormire col dubbio di correre l'indomani una corsa bagnata per 30 km, con pioggia battente, e probabilmente i piedi infangati fino alle caviglie! "Mannaggia a me e quando non ho portato le scarpe da trail!", e altrettante imprecazioni per non aver messo l'impermeabile nello zaino...
Però la notte ha spazzato via in un sol colpo ogni dubbio, ed anche le nubi che incombevano su Cortina: aperti gli scuri delle finestre si presenta un cielo incredibilmente limpido e terso; temperatura fresca e ideale per correre!
La 19esima Cortina-Dobbiaco inizia col ritrovo al Palaghiaccio di Cortina e l'energia nell'aria è positiva: ci si incontra con i compagni di Corriferrara e si fanno le foto pre-gara; si parla delle aspettative che ognuno ha riguardo all'imminente corsa, e ci sono tanti sguardi emozionati fra i tanti/e che debuttano sulla distanza dei 30 km.
L'organizzazione (se proprio bisogna trovare una pecca a questa organizzazione..) crea un po' di confusione e non riesce propriamente a dividere i gruppi con pettorali di diversi colori così, a parte quelli di prima fascia, ci si avvia per le strade di Cortina d'Ampezzo lentamente e come in una processione religiosa, fino a raggiungere la partenza in Corso Italia.
Si parte fra due ali di folla incitante e si sale subito, forse l'uscita da Cortina è la parte più ripida ed impegnativa del tracciato: dopo un paio di tornanti complicati, si entra nella parte di sterrato (quasi la totalità dei trenta chilometri) e poi salita più regolare e affrontabile, fino al km 14: da subito si ammirano scorci meravigliosi con un paio di passaggi in buie gallerie e su ponti di legno sospesi nel vuoto.
Il teatro in cui si corre è mozzafiato, uno scenario naturale unico al mondo e capita spesso di essere poco concentrati sulle sensazioni trasmesse dal proprio corpo, e più impegnati invece ad ammirare le maestose vette ancora innevate, gli alberi grandiosi, i laghi di un colore smeraldo. In un paio di ristori si raggiunge finalmente il punto più alto della gara, a circa 1500 metri di altitudine al Passo Cimabanche, e qui mancano ancora sedici chilometri al traguardo di Dobbiaco, ma finalmente inizia la discesa, prima più ripida e dopo tre chilometri meno percettibile. Da una finestra fra le Dolomiti si intravedono le Tre Cime di Lavaredo, imponenti e spettacolari, e si costeggiano un altro paio di laghi meravigliosi; in una serie di sottopassaggi si continua a passare da una parte all'altra della statale verso Dobbiaco percorrendo gli ultimi chilometri più pianeggianti su sentieri sempre stupendi, prima di svoltare verso Dobbiaco, dove un pubblico calorosissimo accoglie i runners nel parco adibito a traguardo.
Per la cronaca: in campo maschile dominio assoluto dei keniani, che occupano completamente il podio e ben 6 delle prime 8 posizioni . Vince Paul Tiongik con il sensazionale tempo di 1:35:27": considerata la distanza e l'altimetria, un tempo pazzesco!
Al secondo posto James Murithi Mburugu ed l'altro connazionale di Tiongik, Rono Julius Kipngetic, staccati di circa un minuto.
Sventola la bandiera keniana sulle dolomiti anche in campo femminile, con la vittoria di Lenah Jerotich (1:52:12") davanti alla connazionale Caroline Cherono, giunta esattamente ad 1' di ritardo; al terzo posto Agnes Tschurtschenthaler (solo "Agnes" per gli amici dislessici e non...) che porta la bandiera italiana sul podio col suo tempo di 1:55:53".
Le belle notizie per Corriferrara arrivano dal campo femminile: sono infatti le nostre sensazionali atlete a riscuotere i migliori risultati di giornata, specie con il 21° posto assoluto femminile di Giulia Bellini che ferma il cronometro a 2:19:53": si narra che prima del passaggio di Giulia sul percorso vi fossero le alte ed imponenti Dolomiti, che si sono dovute loro malgrado far da parte visto il martellante incedere ed il ritmo forsennato della nostra portacolori. Alle sue spalle, non staccata di molto, un'ispiratissima Beverley Whitfield, che con il tempo di 2:23:51" si classifica 38esima in campo femminile, ed ottava nella propria categoria.
Sandro Prini spezza l'egemonia femminile di Corriferrara in questa manifestazione, e con il suo 2:25:59" può essere soddisfatto del proprio risultato; lo segue a pochi minuti di distanza Rosanna Albertin che conferma un ottimo stato di forma terminando la gara in 2:33:10".
Di seguito qualche commento dei nostri atleti riguardo a questa gara:
Cortina-Dobbiaco 2018! Una gara sempre bellissima, per me ricca di mille significati che vanno oltre i 30km di salite, discese e panorami mozzafiato! Quest’anno il sole ci ha permesso di godere a pieno delle viste meravigliose che questo tracciato offre! Unica pecca: gran confusione in partenza, dove dopo aver fatto terrorismo sul fatto di non entrare in griglie di colori diversi hanno fatto mescolare nella fase di avvicinamento alla partenza i pettorali grigi (primi a partire) e gli azzurri (dove ero io, con partenza prevista 2 minuti dopo). Alla fine partenza tutti insieme e ciao ciao griglie separate! In ogni caso, ci vediamo il prossimo anno! Luca Mingozzi
Domenica 3/6 per la prima volta ho provato la distanza di 30 km e per farlo ho scelto la Cortina Dobbiaco, anzi abbiamo scelto visto che all’inizio dell’anno con Paola Cristina e Doborah abbiamo organizzato questo atteso we.
Paesaggio spettacolare per cui da questo punto di vista la scelta è stata azzeccata però il percorso a mio avviso non è stato semplice per cui ho concluso la gara veramente stanca ma contenta di averla portata a termine.
Il bilancio di questo fine settimana è più che positivo grazie anche alle mie compagne di viaggio con cui ho trascorso due giorni spensierati e pieni di risate e che mi hanno fatto dimenticare la fatica della gara e il tempo finale che speravo meglio.
Dal punto di vista dell’organizzazione dell’evento, nonostante sia la19* edizione, ci sono ancora alcune cose da migliorare.
Pronte per ripartire!! Caterina Maietti
Una di quelle corse che va oltre il valore di una medaglia, di un ennesimo traguardo raggiunto: è una storia di condivisione. Ho respirato amicizia con i miei compagni di squadra prima di partire, e mi sono trovato inaspettatamente a correre le fasi di salita con Gigi, Deborah e Ludmila, per poi rimanere assieme a quest'ultima dopo pochi chilometri. Assieme a Ludmila abbiamo affrontato la salita e la parti più complicate del percorso: conosco i miei compagni di squadra e so che questa grande atleta va sempre più forte di me, ma percepisco che in salita si sta affidando un po' a me (noto scalatore... 😁😄) perché comunque riesco a fendere i muri di runners che rallentano il nostro incedere;
Ludmila si butta dentro ad ogni spazio che io creo, e per quasi 15 km non diciamo una parola, sfiorandoci solo il gomito qualche volta in corsa, fianco a fianco. Ci cerchiamo ai ristori, dove facciamo qualche passo mentre ci dissetiamo, per ripartire assieme. Quasi in fondo alla salita sono io a chiederle "ma quanta salita c'è ancora??" e lei mi rassicura dicendomi che ormai è finita; in effetti inizia la discesa e recupero un po' di energie, e scendiamo a un bel ritmo, poi io ho un attimo di calo fisico verso il 22simo chilometro: ero praticamente pronto a dire a Ludmila "vai pure tu, io arrivo con calma", ma la vedo che mi aspetta e rallenta il suo passo che ora è ben più frizzante rispetto al mio; mi da la motivazione per rallentare il meno possibile e anzi, in qualche modo mi riprendo, e negli ultimi chilometri riusciamo anche a chiacchierare e scherzare.
Arriviamo al traguardo a braccia alzate, tenendoci per mano: qualche compagno di squadra immortala questo bellissimo momento, che per me rimane una delle fotografie più belle da quando ho abbracciato questo sport.
Complimenti a questa bravissima compagna di squadra e alla sua tenacia, che le ha permesso di portare a termine la sua prima gara di 30 km, nonostante la caduta ed il ginocchio dolorante.
Per me 3:03:55", PB sulla distanza, quasi un minuto meno di "Valli e Pinete", questa volta anche con la difficoltà di un'altimetria di qualche centinaio di metri: tutto accantonato in secondo piano, rispetto alla stupenda giornata di sport, condivisione e amicizia che ho vissuto oggi.
Alessio Montanari
Classifica
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