Sabato 3 giugno ventitreesima edizione della Spitsbergen Marathon la corsa polare tra i fiordi delle Svalbard, il lembo di terra più a nord del mondo. Il nostro Diego Sansoni è andato e ce la racconta....
Succede che
una mattina di inizio marzo ti svegli febbricitante, e per fare
passare il tempo cominci a navigare su internet in maniera annoiata,
quando ad un certo punto ti imbatti sulla pagina “Spitsbergen
marathon, la maratona più a nord del mondo”
Spitsbergen, …E’
un flash e un pugno in faccia.. ritorno piccolo ..Umberto Nobile, la
tenda rossa, il grande nord ,i ghiacci…
Poi guardo la
carta d’ identità….O adesso o mai più!
Ma quanto
costerà? Quanto tempo ci vorrà? Faccio un paio di ricerche.
..prezzo ( per le mie finanze)
folle per 4 giorni ma in qualche modo
affrontabile nel complesso…tempo…2 giorni di viaggio e due giorni
pieni per stare li…con il fatto che la gara è il 3 di giugno c’è
anche il ponte di mezzo e quindi serve solo un giorno di ferie….manca
solo l’ ok della padrona di casa…“pronto ciao, ascolta che ne
dici se vado via 4 gg che ho una corsa alle Svalbard? In teoria
potreste venire anche voi due però bla bla bla”.. risposta ” ti
è salita la febbre, prendi due tachipirine e vai a letto, passo io a
prendere il bimbo all ‘asilo e stai coperto…”
….E così
finalmente il 3 giugno alle 3.30 di mattina l’ aereo atterra a
Longyearbyen….
Sono ancora
estasiato da quello che ho visto dal finestrino quando, appena metto
il naso fuori dal portellone, subito faccio la conoscenza con il
vento artico.
Una lama di
ghiaccio che ti affetta in due… intanto nevica e c’è una luce
che sembra che siano le 10 di mattina…..niente male come
accoglienza…
Vado verso l’
albergo che ,come tutto il paese, è costruito su palafitta e in
lamierato.. non ci sono gli scuri ma delle tende che sembrano carta
velina…di dormire non se ne parla se non poche ore..
Alle 10.30
cominciano le gare, per primi partono i maratoneti, poi alle 11.30
tocca a noi della mezza
Per tutte e 3 le
gare ci sono un totale di 300 iscritti di tutta Europa e non solo,
tra cui una decina di italiani
Si vede subito
che il livello dei partecipanti è da veri amatori, praticamente
siamo tutti lì avendo usato la corsa come scusa ufficiale per andare
a vedere uno dei posti che, per quello che sono le miei limitate
esperienze di viaggi, è uno dei più remoti, selvaggi ,affascinanti
e sotto certi punti di vista inquietanti , mai visto.
Visto che la
presenza di Orsi polari nelle isole è maggiore di quella degli
abitanti, una fila di Ranger si posiziona, armata di fucili, nei
punti più esterni del percorso al fine di evitare spiacevoli
incontri.
La vista di
persone armate che vanno in giro a fare escursioni, o le motoslitte
con il bauletto “porta fucile” saranno la costante dei miei due
gg di permanenza nell’ isola
La temperatura è
accettabile (siamo sui due gradi) è c’ è anche un bel sole che
splende. La gara si sviluppa su un unico giro ( due per la maratona)
che praticamente è il totale delle strade presenti nell’ intera
isola…
La partenza è
nella zona alta del paesino, subito il tracciato sale ancora un po’
e poi comincia la discesa verso il mare, costeggiando il vecchio
cimitero ( per via del permafrost è “vietato” morire alle
Svalbard, i corpi vengono sepolti in Norvegia, li al massimo restano
le ceneri se si decide di farsi cremare)
Si va poi verso
l’unica parte pianeggiante del percorso ( non ho capito alla fine
quanto dislivello sia, perché il Garmin mi da 571 mt di quota ma non
credo siano stati così tanti, a spanne dalla cartina altimetrica
data da loro saremo sulla metà),che costeggia il mare affiancando l’
allevamento dei cani da slitta fino ad arrivare al cartello che
indica il pericolo di orsi polari, si torna indietro e rifatto il
percorso precedente, si viene deviati su una strada che comincia a
salire fino a verso l’ aeroporto ,dove poco prima veniamo fatti
svoltare lungo un percorso sterrato
Si costeggia una
delle tante miniere abbandonate, con il suo seguito di piloni in
legno, vagoncini appesi e attrezzature abbandonate che mi suscitano
un mix di pensieri ..
Pensieri che
vengono immediatamente congelati dall’ arrivo di una ventata d’aria
polare che mi lascia senza fiato. Per fortuna avevo il para orecchie
calato sul collo e riesco a tirarlo su…
La strada è
ancora in salita fino ad arrivare vicino alla chiesa (l’unica…),
poi una rapida discesa porta alla zona del centro (….) e poi si
sale verso l’ arrivo dove vengo accolto dall’ entusiasmo dei
locali.
Una medaglia al
collo, e un bel rinfresco ( anche se avrei preferito del Brulè..) mi
aspetta
Chiudo
incredibilmente secondo assoluto e primo di categoria ( questo per
farvi capire il livello della gara…) a 10 min ( ecco qui è già un
po’ più normale) dal vincitore.
Degna di nota è
la serata che è stata riservata agli atleti la sera.
Una bella cena
con grandi tavoli tondi da 14 posti, dove si è potuto stare assieme
a persone di nazionalità diverse ( io ho beccato finlandesi,
tedeschi belgi e norvegesi) e dove gli atleti sono stati premiati.
Premiati i primi tre per ogni categoria ( divise per 10 anni) e per
ogni gara. Alla fine praticamente 1/3 dei concorrenti è finita sul
podio e il premio è stato lo stesso per tutti. Secondo me un ottima
scelta!
Per concludere, una gara bella e dura, corsa in uno scenario davvero
particolare e suggestivo, con una temperatura tutto sommato
accettabile ( folate di vento apparte)
SPITSBERGEN MARATHON 21,097 KM 300D+
2° SANSONI DIEGO 1.30'52" 4'18" 21+3+21
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