Dopo la Maratona di
Ferrara (la mia prima!), una mezza settimana di febbre, qualche
acciacco al ginocchio e le abbuffate pasquali, torno finalmente
all'agonismo.
L'occasione è la Conero Running, mezza maratona
omologata Fidal, che si svolge a Numana proprio mentre sono lì a
passare quattro giorni di relax con mia moglie, in occasione del
ponte del 25 Aprile.
Venendo dalla preparazione per la 42 km, la
forma fisica è ottimale per provare a migliorare il personale sui 21
km (1h 34' 21''), prima che diventi troppo caldo; prevedo inoltre che
dopo l'estate non riuscirò a dare il meglio per un po', con la
paternità imminente che probabilmente mi toglierà tempo e sonno nei
mesi a venire.
La mattina della gara
sono quindi motivato a fare tutto per bene. Mi sveglio prestissimo,
in maniera da riuscire a fare colazione tre ore prima di iniziare a
correre; mi vesto poi esattamente come il giorno della maratona,
sperando in un certo senso che porti bene.
Alle 7.30 mi avvio a piedi
verso il luogo della partenza, che dista tre chilometri circa
dall'abitato di Marcelli, in cui abbiamo il Bed & Breakfast; la
passeggiata mattutina sul lungomare è piacevolissima e mi risparmia
la scocciatura di trovare parcheggio nel delirio delle strade chiuse
al traffico. Arrivo così con un'oretta di anticipo a Numana, e dopo
aver fatto per una volta riscaldamento con tutti i crismi, con un
quarto d'ora di anticipo sono schierato alla partenza, in posizione
favorevole per prendere subito velocità.
Troppo bello per essere
vero, e difatti cinque minuti prima dell'inizio mi accorgo di avere
ancora addosso alcuni effetti personali che mi sarebbero stati solo
d'ostacolo durante la gara; mi catapulto quindi al deposito borse e
lascio tutto lì, ma ormai ho perso la pole position e quindi mi
tocca partire da dietro, nonostante il disperato tentativo di farmi
strada nella ressa sfruttando la potenza dei miei gomiti.
La gara inizia; a me
tocca quindi cominciarla dribblando un esercito di esordienti,
veterani, matrone, bambini, partecipanti ad addii al nubilato e
delfini antropomorfi, tutti venuti lì per partecipare alle gare non
competitive e che per l'occasione vengono fatti partire assieme ai
competitivi. Finalmente, dopo qualche centinaio di metri, riesco a
superare il grosso della massa e ad assumere un'andatura regolare.
Sento fin da subito che le gambe vanno e percorro così in scioltezza
i primi dieci chilometri, tenendo una spettacolare media dei 4'
18''/km; in questo primo tratto la strada segue a ritroso il tratto
di lungomare che ho percorso la mattina, per proseguire quindi
costeggiando le campagne ad est di Loreto (bellissima vista a destra
sull'imponente basilica della cittadina marchigiana e a sinistra
dell'Adriatico), arrivando infine a Porto Recanati.
Qui, dopo un
tratto urbano di saliscendi un po' selvaggio, con una strettoia in
cui rischio di asfaltare una povera passante, avviene il giro di boa.
Ci arrivo talmente bene che maturo la convinzione di poter stare
sotto l'ora e trenta, accelerando un po' il passo; nell'uscire però
dal centro abitato (km 12) vengo investito da un vento molestissimo,
per cui cambio repentinamente idea e mi convinco che tutto sommato
anche reggere il passo tenuto fino a quel momento può essere un buon
obiettivo.
Il ritorno, che ripercorre praticamente la stessa strada
dell'andata, è molto più sofferto; oltre alle continue folate, che
probabilmente mi avevano sostenuto nei primi dieci chilometri, ma che
ora chiedono indietro il loro tributo, passo con una certa difficoltà
alcune salite, graduali ma infide, che all'andata non mi avevano dato
grossi problemi. Riesco a superare ancora qualche altro partecipante,
poi, a pochi chilometri dalla fine, inizio a calare leggermente.
Vengo superato da un ragazzotto velocissimo, che correrà almeno 15''
al chilometro più rapido di me, il quale è seguito da un presunto
personal trainer in bici da corsa; lo invidio un po' perchè io sono
prossimo al collasso mentre lui sembra fresco come una rosa, mi
consolo pensando che io almeno non ho costantemente uno che mi
insegue in bicicletta dicendomi se sto andando bene o meno.
A poco dal termine,
trovo la forza per un mini sprint finale e riesco a chiudere l'ultimo
chilometro con il ritmo dei 4' 15''/km, arrivando al traguardo a 1h
30' 57'' (1h 30' 28'' di effettivo), settantesimo su circa 500
partecipanti. Il GPS segna 21,04 km percorsi e un improbabilissimo
dislivello di 82m in salita.
Non faccio in tempo a
bere che vengo catturato da un giornalista per un'intervista per un
emittente (credo e spero) locale, a causa della mia divisa
dell'Atletica Corriferrara che suscita il suo interesse; nonostante
la mancanza di lucidità riesco comunque a rispondere in maniera
sensata alle sue domande, anche se in un italiano incerto.
Dopo aver usufruito
dell'abbondante buffet offerto dall'organizzazione, mi dirigo infine
con la consorte verso una pizzeria per festeggiare, visto che
nonostante tutto ho migliorato il mio personal best sula distanza di
quasi 4 minuti!
Complessivamente gara
molto bella e panoramica; il percorso è piuttosto lineare e,
nonostante alcune salite, mai eccessivamente ripide, si presta
effettivamente per fare dei buoni tempi. Sebbene ci sia qualche
piccola pecca (in primo luogo la partenza in comune con le non
competitive, in secondo luogo alcune strettoie nel tragitto) penso
proprio che sia una gara da ripetere, aggiungendoci ovviamente
un'altra bella vacanza in zona Conero!
CONERO RUNNING 21,097 KM
70° CREMONINI GABRIELE 1.30'57" 4'19" 21+21
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