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mercoledì 14 dicembre 2016

TALMELLI SHOW ALLA MARATONA DI REGGIO EMILIA

Aveva un "conto aperto" con la Maratona di Reggio Emilia (anno scorso buon tempo ma non stava bene e non ha chiuso soddisfatta) e quindi esattamente un anno dopo la BABYTAL torna e salda decisamente il discorso lasciato aperto, contro ogni "razionale" strategia e zitta zitta la nostra atleta con una gara molto intelligente porta a casa un altro ottimo risultato abbassando di nuovo (la seconda volta in un mesetto scarso) il PB sulla distanza. 
E dispensando sorrisi soddisfatti (il povero cronista si deve basare sui "reperti" fotografici, visto che al mio ritorno al palazzetto erano già tutti in viaggio verso casa, ma non è così difficile immaginare la sua facciotta soddisfatta).

BRAVA BARBARA....

La gara come tutti gli anni è organizzata alla perfezione, la nebbia (spesso fitta e con qualche raro spiraglio di sole ma pallidino) non ha garantito comunque una temperatura "mite" come in altre occasioni pur gareggiando in un periodo invernale, il freddo si è fatto sentire ma del resto tutti erano ben coperti e preparati (io ho messo la maglia di lana come la mia mamma si era raccomandata e sono andato piano .....la mamma si raccomanda sempre quando c'è nebbia.....) Ottima partecipazione e importante numero percentuale di arrivati per questo classico (io la faccio da 5 anni consecutivi e continuerò) appuntamento, con atleti da ogni parte d'Italia (era attivo un servizio ad hoc per "ritiro a domicilio" da e per le principali città non solo dell'Emilia-Romagna).
Corriferrara presente con 10 atleti (9 al traguardo, Max Zecchini ha dovuto fermarsi al 25° causa un leggero infortunio inguinale, mentre Paolo Frozzi ed io abbiamo terminato nonostante gli acciacchi) e come sempre le nostre canotte (se solo tutti la sfoggiassero con lo stesso orgoglio nostro) in evidenza non solo cromaticamente (qui era più difficoltoso risaltare) ma anche in termini di prestazione (oltre alla Talmelli) anche con un ottimo Saieva sotto le 3 ore (peccato per Frozzi che sicuramente gli avrebbe fatto degna compagnia). Per quello che mi riguarda, nel mio piccolo un pochino di amarezza (subito accantonata) per un'ottima occasione persa per migliorarmi finalmente in modo sostanzioso, per oltre metà gara ero in linea con le mie (taciute) aspettative di stare sotto le 5 ore e ce la stavo facendo con una gara a mio modo "assennata", fino al 21 infatti non mi sono mai fermato ai ristori (prendevo al volo thè e biscotto e proseguivo) proprio per non perdere il ritmo, poi complice un pit stop "urico" e 30 sec di sosta aggiornamento social......(ma forse non solo per quello) poi le gambe han fatto fatica a ripartire e "ho perso il treno" delle pacer (che fino a quel momento controllavo "a udito" da 2-300 mt avanti), la sosta mi ha fatto partire il mio (ormai) solito dolorino/one al nervo sciatico e il ritmo alla ripartenza ne ha via via risentito, prima di rendermi conto che non stavo più correndo per alcuni km sono arrivato ad avere la gamba destra completamente "addormentata" e fuori controllo, poi nel tentativo di concedermi una pausa per rifiatare (purtroppo non ho trovato altre scuse) ho camminato ancora un po' ottenendo solo di fare sparire chi mi precedeva nella nebbia e annebbiando anche via via le mie deboli speranze, da qui in avanti ho cominciato a fare calcoli all'infinito e proiezioni di tempo finale " se corro a 7 gli ultimi 7...sto dentro alle 5h05.....se mi rilasso nei sù e giù e poi complice la leggera discesa mi butto a 6.30......sto sotto il PB..." ma ovviamente continuavo a sbagliare i conti e soprattutto a "correre" a 8 - 8.30 e il "riposo" e ciclicamente continuato fino a 300mt dal traguardo, poi il solito sprintchenonserveauncavolomasoloafareilbaggiano ma che mi piace tanto fare per scaricare tutte le tensioni e finire la benza.
Naturalmente dopo pochi minuti il dolore al nervo sciatico non c'era più e quindi il sospetto che sia solo mancanza di allenamento e testa bacata resta, ma ci penseremo un'altra volta. 
(Romano Gagliardi)

BARBARA TALMELLI:
Dopo la grande soddisfazione della maratona di Ravenna, decido di bissare, come l’anno passato, quella di Reggio Emilia, naturalmente questa volta con spirito diverso, affrontando la gara in tranquillità godendomi di più il paesaggio (ma se nel 2015 affrontai la mia sfida in una giornata di pallido sole… quest’anno nebbiaaaaaa, solo tanta nebbia).
La settimana che precede la gara, scivola via tranquilla, ma quando arriviamo alla sera del sabato, ecco presentarsi il mio solito problema, anche se penso sia cosa comune a molti runners........ cosa mangiare?
Per fortuna in questa occasione, vengono in mio soccorso gli amici Barbara e Andrea che, per alleggerire la mia tensione e fare due chiacchiere, invitano me ed Ale a casa loro, offrendoci una succulenta cena del podista (riso, pollo allo zenzero e crostata) sacrificandosi pertanto a loro volta .
Finalmente la domenica è arrivata, il ritrovo è con Paolo Frozzi e Max Saieva, con partenza alle 6.15 dall'ormai canonico ritrovo dei Corriferrara (Pasticceria Atlantic) …... ma davanti all'ultimo caffè divento pensierosa...mi toccherà davvero correre il più forte possibile oggi, non posso far aspettare troppo i ragazzi!!!!
Nonostante le avversità meteo (nebbia), arriviamo a Reggio prima del previsto, parcheggiamo nemmeno tanto distante dalla base operativa della maratona e ci avviciniamo al palazzetto dello sport dove, oltre al ritiro del pettorale, possiamo cambiarci e lasciare le borse in deposito.
Memore dell’anno precedente, cerchiamo di scegliere un posto non troppo in alto, per evitare di dover salire e scendere troppe scale, perché dopo una maratona si fanno proprio sentire.
Uno sguardo in giro alla ricerca degli altri compagni di squadra che sappiamo esserci, ma solo Romano Gagliardi riusciamo ad individuare, il quale, dopo essersi accorto di noi, decide di raggiungerci (scendendo diversi gradini ) e sistemando la sua borsa vicino alle nostre.
Ultimi preparativi, controllo generale e tutti fuori in direzione griglie di partenza.
C’è ancora tanta nebbia e il freddo si fa sentire… cerco di stare tranquilla, due chiacchiere con un’altra atleta prima dello start e via,si va!!!
Passa un minuto e qualche secondo prima che riesca a raggiungere l’arco gonfiabile, e finalmente il mio Garmin può partire.
Purtroppo la mia intenzione di godermi il panorama viene disattesa, in lontananza non si vede proprio nulla, cerco comunque di procedere con la mia strategia: passo costante e tutto quel che viene è buono…
Devo macinare diversi kilometri prima di scaldarmi…, a tutti i ristori bevo un sorso di thé caldo e fetta di arancia.
Al km 18 devo ringraziare un albero che mi invita fortemente ad esaminare la sua parte nascosta, e fino al km 21 mi tocca fare l’elastico con i pacemaker delle 4°15', che adottano una strategia per me un po strana…. Passo più veloce e soste consistenti ai ristori! Davvero strano!
Mentre i km passano, penso a quello che molti dicono della maratona Reggio, che questa sarebbe la maratona dei personal, perché molti km sarebbero in discesa, a mio avviso dove c’è discesa c’è anche salita ed io ricordo più quelle anche perché localizzate verso il fine corsa.
Al ristoro del km 30 incontro Raffa e Mengo che mi incitano e tifano a più non posso, in realtà mi sento bene e comincio a fare il conto della strada che mi rimane da percorrere.
Cerco di calcolare il tempo che mi resta per arrivare alla fine... a questo punto, la strada comincia a riempirsi di runners che camminano, che fanno gli esercizi più svariati, presumo per far passare i crampi, fra cui podisti già incontrati in precedenza.
Io mi sento bene, nessun problema, nessun male particolare, solo un po' intorpidita dal freddo, ed ecco l’ultimo ristoro sorseggio pure lì un po di the e poi via, verso il lungo viale che mi porta all’arrivo…. Vedo l’arco… e man mano che mi avvicino comincio a vedere il cronometro che scorre, penso al minuto di differenza del real time e con un sorriso a non so quanti denti, taglio il traguardo... non ci posso proprio credere.
Sento una voce, é Max che mi chiama per le foto, mi aspetta al ristoro finale e mi accompagna al Palazzetto dove Paolo ci sta aspettando, purtroppo dolorante per una contrattura.
Sistematami con doccia veloce e cambio, ci dirigiamo verso il self-service con il buono pasto trovato nel pacco gara, oltre ad un sacco di altre cose.
Buona organizzazione, tutto perfetto anche durante il percorso, oltre ad un posto dove stare al caldo fino a poco prima della partenza......è una competizione davvero da tenere sempre in considerazione.
Per quest'anno penso proprio di aver finito le mie fatiche.

 

  

  

 

GIOVANNI SIMONE:
Ecco il mio resoconto di Reggio Emilia Levataccia mattutina per partire alle 5.45,arrivo per le 7 per ritiro pettorale,carico come al solito dopo i riti di vestizione e puntatina al bagno pronti per la griglia azzurra delle 3.30-3.45 .Due chiacchiere con il toscano Davide che avendo corso 4 Passatore mi dà qualche dritta lui oggi punta ad abbattere il suo 3h 32m.
Io intanto cerco d'abbattere il freddo -2 e nebbia fitta.Dopo l'Inno nazionale e il passaggio del tricolore alle 9 puntuali il via della 21* Maratona di Reggio Emilia.La mi 15* Maratona inizia forte più che altro perché non guardo l'orologio,tutto bene procedo spedito i primi km la musica dei della fanfara dei bersaglieri mi commuove mandandomi con il pensiero al mio papà che mi raccontava sempre dei suoi 18 mesi da bersagliere.
Mi accorgo di essere partito troppo forte quando al 18km vengo raggiunto dai palloncini delle 3.30 quindi gli sto dietro e li ho davanti di poco fino al 25km,poi il freddo della campagna inizia a farsi sentire e il mio ritmo cala al 30km l'incitamento di Franco e Raffa mi rincuora posso ancora chiudere bene,non mi fermo affrontando le salite con caparbietà e determinazione ma il non aver fatto le ripetute la pago quando al 36km vengo raggiunto dai palloncini delle 3.45.
A quel punto penso ho fatto una buona gara vediamola in prospettiva ed esperienza e chiudiamola sotto le 4 ore.
E così sua 3h 59m felice con il sorriso e le braccia al cielo per un'altra impresa visto il virus che mi aveva colpito a inizio settimana.Cosa dire ragazzi e ragazze correre una Maratona è un percorso d'emozioni con te stesso che ti fa' stare bene e invadere di carica e felicità gl'altri soprattutto se stai bene e riesci a correre anche il giorno dopo.
Avanti tutta il vostro Giovanni Simone in arte John Simon


Pos.Pos. M/FPos. Cat.Pett.Cognome NomeSocieta'Naz.Cat.TempoRealTimeDiplomaPUNTI
 139  130  37  2248 SAIEVA MAXIMILIANO ATLETICA CORRIFERRARA 
 SM40  02:58:23  02:58:18 4:14 min/Km42+27
 559  526  102  1383 FROZZI PAOLO ATLETICA CORRIFERRARA 
 SM35  03:23:04  03:22:51 4:48 min/Km42+20
 1109  1030  253  664 FRANCESCHETTO DANIELE ATLETICA CORRIFERRARA 
 SM45  03:42:46  03:42:34 5:16 min/Km42+14
 1378  1263  209  218 DE CROCE CARLO ATLETICA CORRIFERRARA 
 SM50  03:51:04  03:50:16 5:27 min/Km42+12
 1515  1376  333  1371 VOLPI ANDREA ALTLETICA CORRIFERRARA A.S.D. 
 SM45  03:55:40  03:54:45 5:34 min/Km42+11
 1654  1498  345  2043 SIMONE GIOVANNI ATLETICA CORRIFERRARA 
 SM40  03:59:00  03:58:24 5:39 min/Km42+10
 1861  205  24  F402 TALMELLI BARBARA ATLETICA CORRIFERRARA 
 SF50  04:10:55  04:09:41 5:55 min/Km42+12
 2426  2080  264  2057 MORSIANI SANDRO ATLETICA CORRIFERRARA 
 SM35  05:05:20  05:03:23 7:11 min/Km42+0
 2463  2105  485  1970 GAGLIARDI ROMANO ATLETICA CORRIFERRARA 
 SM45  05:18:51  05:16:47 7:30 min/Km42+0


....intanto, al Centro Maratona nel PalaBigi Vito Intini su tapis-roulant ha percorso 234,2 km in 24 ore, nuovo record italiano che manda in pensione i 223,9 km dello stesso Intini



  
  
  

  
  

  

  
  

  

  

  
  
  

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