Si è svolta domenica mattina a Pelasio (piccolo borgo tra le colline
bolognesi) la 9°prova del challenge d’inverno di mtb, WANDERVEG 4 EMME, un
percorso di circa 30 km, con 950D+ (dislivello positivo).
In barba alla stanchezza, agli impegni lavorativi che ci avrebbero attesi
nel pomeriggio, ai fitti banchi di nebbia, così densi da ridurre la visibilità
entro i 50 metri, ad un termometro fisso a meno 6 gradi, io e Nico,
irriducibili, determinati, abbiamo comunque deciso di alzarci presto per potere
partire appena aperte le iscrizioni.
Audentes fortuna iuvat,
scrisse un tempo Virgilio ed infatti, quasi a premiare la nostra dedizione, appena passato Altedo, una vera e
propria magia da paesaggio nordico, un miraggio dopo settimane di grigiore,
un’alba limpida e cristallina, che faceva scintillare campi ed alberi avvolti
dalla brina, giungeva finalmente a salutare quella che si annunciava come una
splendida giornata di sport.
Arrivati a Palesio, verso le 7:30, innanzi alla temperatura che non aveva
intenzione di salire nemmeno di un grado ed al paesaggio completamente
ghiacciato, un briciolo di sconforto rendeva faticoso anche ritrovare il
semplice coraggio di scendere dall’auto per scaricare le biciclette ed iniziare
il nostro giro. Poi una battuta, due risate, qualche incoraggiamento reciproco,
la stessa voglia di sgambare, un accenno di sole all’orizzonte che lasciava ben
sperare in un po’ di calore e la determinazione prendeva il sopravvento. In
poco tempo eravamo pronti.
Tempo di uscire dalla zona iscrizioni e salire in bicicletta e subito
iniziano le prime difficoltà con una salita di 3-4 km, con pendenze importanti,
che ci ha condotti in cima alle colline, tra calanchi e terreni completamente
ghiacciati, quasi impraticabili, croce di molti atleti ed anche del nostro Nico
(finito in un rovo).
La
principale difficoltà di questo percorso era rappresentata dal fatto che,
essendo molto veloce, non comprendendo dislivelli importanti o discese
particolarmente difficili, spingeva a lasciare andare la bicicletta senza
toccare i freni, per poi ritrovarsi
impreparati ad affrontare le zone d’ombra, con il terreno ghiacciato, e
scontare la disattenzione ed il calcolo errato con una bella
Dopo un paio d’ore alle prese con le varie creste delle colline, il sole
aveva finalmente riscaldato gli animi, portando la temperatura ad un livello
così gradevole da ricordare l’ormai lontana primavera e regalando un magnifico
panorama agli atleti provati dal precedente gelo. Rinvigoriti nell’animo,
dimentichi della fatica e decisi a proseguire, i biker seguitavano il tracciato
spiegato attraverso il bosco verso il fondo valle, affrontando vari single
track (piccoli sentieri di bosco/montagna) molto tecnici e, peraltro,
ghiacciati.
Solo un paio di salite erano veramente impegnative (molti si sono visti
costretti a scendere a terra per spingere la bici fino allo scollinamento) ed
altrettanto si può dire delle discese, (spesso costringevano a sganciare il
piede dal pedale per aiutarsi a scendere): nel complesso un percorso di media
difficoltà, assai vario, ideale per testare attitudini e capacità svariate
Un plauso alla ASD medicina 1912 (società veterana nell’ambito dei raduni
nel bolognese) per la meticolosa organizzazione, per la puntuale segnalazione
del percorso (anche all’interno del bosco), per il ristoro centrale, ricco di
prelibatezze locali, per il ricco pasta party finale.
Un arrivederci al prossimo anno.
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