Scritto da Romano Gagliardi:
Questa volta inizio dalla fine.......percorrere i 58 km del periplo del Lago Trasimeno è stato davvero un viaggio, mille emozioni, mille pensieri e niente noia ...e forse nemmeno fatica (mentale, perchè fisicamente si sente, ma forse pensavo molto peggio tutto sommato).
Mentre correvo pensavo agli spunti per poi scrivere questo resoconto, troppe cose.....davvero tanti tanti pensieri, avrei dovuto prendere appunti, ma questa volta non voglio essere logorroico come spesso sono nel raccontarvi (rischiando di annoiare) le pie peripezie nelle retrovie delle nostre gare.
Pioggia e vento forte (sabato)....poi cieli stellati e uno spicchio di luna che ci han fatto sperare che le previsioni fossero "cannate", un tiepido sole mattutino in partenza a contrastare i pochi gradi di temperatura....e poi via costeggiando in senso orario il lago con il sole che andava e veniva dipingendo il panorama di colori.
Lungo il percorso quasi 2.000 persone, Paolo Callegari ed io partiamo ufficialmente insieme ma (ovviamente) mi faccio subito sfilare e mi metto ad un ritmo consono a tener botta per tutto il giro (so bene che il mio sarà un tempo tra 7 e 8 ore e non ho altre velleità, lui invece pur all'esordio.....ha altre prerogative), il Lago è sempre sulla nostra destra e ci rimarrà ovviamente fino alla fine, una compagnia inizialmente piacevolissima che nel corso della gara diventerà protagonista con i suoi umori (e colori...) in coppia con il tempo (purtroppo previsto) pazzerello.
Il percorso è quindi comunque piacevole, unica nota davvero stonata, lo stato PESSIMO del manto stradale (decisamente più stabili i tratti di sterrato che non l'asfalto) con buche profonde che presto diventano "piscine", correre non è agevole perchè ad ogni passo la paura di inciampare è parecchia soprattutto in gruppo, ma nel frattempo il grosso degli atleti mi ha superato, chi corre 10, chi 21 e chi 34 (qualche 42 e 58 li tengo dietro).
Tra il 25° e il 28° SOLE, PIOGGIA BATTENTE E VENTO CONTRO, da qui in avanti il paesaggio diventa un acquerello (gioco di parole) dai mille colori contrastanti, anche nei momenti di oscurità il Lago e le colline circostanti (vedi foto) mostrano sempre, poco più avanti o poco più indietro uno scorcio colorato in contrasto......mentre io sono sotto l'acquazzone Paolo più avanti si asciuga, mentre io mi asciugo lui e altri sono controvento al freddo, quando arrivo io il vento si è sopito ma ricomincia a piovere.
Nonostante questo continuo cambio di tempo ....e temperatura, io me la sono proprio goduta, devo proprio dire che, per assurdo, proprio stavolta che i km erano tanti di più, mi sono rilassato e soprattutto nella seconda parte di gare mi è "uscito" un sorriso forse inaspettato, certo la fatica c'è stata, non è stata proprio una completa passeggiata, dopo il 42°km mi sentivo come Sam e Frodo che si rendono conto di non essersi mai allontanati tanto dalla Contea e un pochino di senso di "smarrimento" c'è stato (ma pensando ai prossimi obiettivi......).
Al 51° quando già da un po' avevo "inserito le marce basse" (il mio passo veloce pro Passatore è stato testato a dovere) vedo Calle in lontananza che si sbraccia, lui ha già corsofattoladocciapranzatosiècambiatoeriposato e adesso è venuto a controllare se sono ancora lucido o se vedo le "sirene", ma sono ancora bello carico e sto inseguendo uno davanti a me che da un pochino fa l'elastico (un po' di competizione ci sta anche tra gli ultimi).
Al 54° c'è anche Monia con Lollino.......trattengo le emozioni, ma vorrei fermarmi a festeggiare con loro.......ormai ci siamo, la Rocca di Castiglione del Lago mi sembra (per restare in tema) MINAS TIRITH, un altro "avversario" nel mirino, 100mt di distacco, ma so cosa mi aspetta.......il 57° è TUTTA SALITA, si deve sfilare in centro del Borgo (cittadina davvero carina con le viuzze strette e punti panoramici a 360°....da lassù), non ho voglia di fare lo sboroncello e superarlo sul traguardo (anche perchè scarpe bagnate+km+vescica di Terni non guarita = vescica più grande su cui pesto da oltre 30km ), mi "godo" invece l'ascesa cercando di avere una faccia che non assomigli a quella di uno che fa la via crucis e lascio il tempo a Monia e Paolo di parcheggiare e raggiungermi......ultimi metri, prendo Lorenzo in braccio e nonostante tutto sono SOTTO le 8 ore.............una giornata di lavoro.
Finale THRILLING, mentre mi appoggio sul muretto Paolo mi toglie il chip, non me ne accorgo e quando guardo la scarpa vuota.......mi viene un colpo, con tutta la fatica fatta.
....il pasta party ci aspetta, tutto per noi, beati gli ultimi.
Il sabato pomeriggio in uno spiraglio di assenza di pioggia, si è svolta la corsa giovanile a cui ha partecipato Lorenzo (a scapito della mamma, visto che dopo aver saltato su è giù per il podio ed intorno alla zona (interna) iscrizioni, non ne voleva più sapere, forse perchè 200mt per lui erano riduttivi....), Monia poi domenica ha partecipato alla Family run partita in coda alla gara, sempre un pochino a malincuore per lei seguire "da fuori"invece di essere protagonista, ma essendo una scelta (anche se "condizionata") di voler lasciare "sfogare" il pazzo.........è consapevole, ed io sono consapevole che presto sarà il mio turno ritornare nelle mie retrovie a tifare per lei (l'atleta di punta della casa) in gara.
Ma adesso VOGLIO sentire le impressioni di gara del nostro nuovo IRON (io sono solo uno STAGNINO), bravissimo esordiente ultramaratoneta con il BOTTO:
Ok Romano, scopro la gara qualche mese fa quando parlando con i "pazzi" del Passatore guardo di fare una bozza di tappe preparative alla loro 100 km, e
vedo che ad inizio marzo cade la Strasimeno di 58 km.
Gliela consiglio, ci sta a puntino… ben lontanamente mi passa per la
testa di farla pure io.
Poi man mano che passa il tempo comincio a ragionarci su a livello più
che altro di fantasia, non avendo io in programma il Passatore, ma sarebbe stata una bella sfida per cominciare a
testare il fisico su una distanza intermedia fra maratona e 100 km. A dire il vero
però già da tempo sto cercando di fare una 6h, ma non è facile trovarne una che
cada a puntino fra tutti i vari impegni e momenti di forma per affrontare una
corsa così impegnativa.
Così passa il tempo e Romano si iscrive, io mantengo quel pensierino
li, ma la convinzione non è poi così tanta…arriva febbraio e passa anche la
prima settimana poi mi decido: inizio a fare dei lunghi, molto lenti e faticosi
perché negli ultimi 3 mesi stavo correndo veramente poco.
Manca solo 1 mese e butto giù in una sola settimana 120 km, cosa mai
fatta in vita mia, poi altri allenamenti in cui il minimo sindacale è sempre un “ventello”…
Prima di iscrivermi voglio essere cosciente delle mie possibilità,
prima mi alleno e poi in base a come sto valuto se andare, anche perché se vado
non voglio certo “ripiegare” sull’ennesima 42 che porterei a casa senza grossi problemi.
Ok, seppur dubbioso, mi iscrivo…frase fatta è il solito “non mi
interessa il tempo mi basta arrivare”, ma è vero in parte perché va bene
arrivare ma non volevo certo impiegarci 6 ore… Comincio a documentarmi il più
possibile sulla gara, guardo video, leggo forum, così per capire come sia il
percorso e sulle varie info che possono essermi utili. Guardo classifiche delle
edizioni precedenti e mi faccio l’idea che al mio stato attuale sarebbe
possibile concludere il giro del Trasimeno in un tempo vicino alle 5h. Stare
sotto sarebbe formidabile, faccio calcoli mentali e se farla ai 5’/km vorrebbe
dire chiudere in 4h50’ mi rendo anche conto che non credo mi sia facile,
considerate anche alcune salite e la variabile vento, tenere un ritmo simile
per 58 km in questo periodo. Ma capisco che 5h non sono un tempo lontano dalla
realtà.
Arriva così il giorno della gara, del meteo avete già letto e nell’arco
di 5 ore è cambiato parecchie volte e sia io che Romano pur avendo percorso la
stessa strada ma a distanza di ore di differenza l’uno dall’altro abbiamo
trovato situazioni anche opposte nello stesso tratto di strada…ad un certo
punto se guardavo indietro vedevo dei nuvoloni neri che evidentemente facevano
bagnare chi mi stava dietro, oppure arrivato al 34° km ad uno dei traguardi
intermedi la strada era completamente bagnata ma aveva appena smesso di piovere
e chi mi ha preceduto credo che l’abbia anche presa. Anche la temperatura
veramente variabile, a seconda se ci fosse sole o nuvoloni (e in quel caso pure
vento freddo).
Parto con pantaloni a tre-quarti, calze lunghe (nel caso fosse stato caldo
le potevo abbassare e scoprire le gambe), maglia lunga, guanti e berretta.
La berretta dopo pochi km la tolgo, non si sta poi così male, ma mi
tornerà molto comoda dopo il 45° km quando prendo la pioggia e si fa anche
freddo con un vento laterale che spingeva ad andare nel fosso.
Parto ai 5’/km, cerco di tenere il ritmo il più possibile ed
essendo in più di 2000 partenti fra le varie gare concomitanti i km scorrono
via bene. Poi ogni volta che si superava un traguardo intermedio eravamo sempre
meno, e verso il 15° ho fatto conoscenza con altri 2 ragazzi (uno di Porto
Recanati, uno di Bracciano) che stavano anche loro affrontando per la prima
volta una distanza simile (ma loro sono triatleti che hanno già affrontato gare
lunghe ore).
Stiamo insieme fino ad oltre metà gara e chiacchierando forse anche
troppo ce la spassiamo alla grande e spesso il ritmo che avevo prefissato per i
5’/km va a farsi friggere e giriamo anche 10” sotto.
Un po’ troppo per me (uno dei due ha 2h41’ in maratona, quindi altro
motore rispetto al mio diesel), quindi pian piano mi sfilo e preferisco tenere
il mio passo perché so perfettamente che da 42 in poi sarà dura.
Passo alla maratona in 3h33’ ed era dal...2005 che non andavo così “piano”
sui 42 km…e questo credo che un po’ mi abbia anche pesato perché ero già “stanchino”
a questo passaggio intermedio. Non sono più abituato a correre cosi “lentamente”
e ho accumulato sicuramente della fatica. Da qui so che dopo 1 km ci sarà una
bella salita (il giorno prima ho fatto il giro di ricognizione dal 21° al 58° in
macchina) e dal 45° km in poi mancherà ancora circa 1h30’ al termine.
Qui la parte più brutta, veramente difficile da affrontare dal punto
di vista mentale, sia per la fatica che comincia veramente a farsi sentire sia
per il percorso che è praticamente un "drittone" su una statale molto trafficata
dove si corre sul ciglio della strada in personal (ormai già da molto le distanze
sono allungate e si corre soli con se stessi).
Non ultimo, Castiglione è sempre li davanti agli occhi come un
miraggio, bello e imponente nel suo promontorio che irrompe al centro del lago.
Vicino, ma distante almeno 1h di viaggio, perché questa non è una semplice
corsa ma un bel viaggio (anche mentale…)
Fortuna vuole che ci siano molti ristori, durante la gara li faccio tutti per bere sempre qualcosa, ma se nella prima parte li sfioro prendendo al
volo i bicchieri dalla maratona in poi mi fermo pure per prendere un attimo di
sollievo per poi ripartire al piccolo trotto.
Ormai il mio ritmo è aumentato di 1’/km, e giro ampiamente sopra i 5’30”/km
con punte di poco sopra i 6’/km quando mi fermo ai rifornimenti o sui tratti di salita e
vento forte.
Ma tutto sommato vado via costante e la meta è sempre più vicina,
sempre molto lucido e con il solo timore di avere crampi o problemi improvvisi
alle gambe che per fortuna non sopraggiungeranno, se non in minima parte come
penso sia normale che sia…
Negli ultimi 15 km mi superano in almeno 20-25, il ritmo è lento per
tutti ma man mano li vedo sfilare ed andarsene piano piano sempre più distanti;
non ci faccio nemmeno caso, l’obiettivo non è certo la classifica (non sapendolo, ero comunque nei primi 50 ben oltre metà gara) ma è il
traguardo che si avvicina sempre di più. La strada, sempre dritta, bagnata e
con le auto a sfrecciarti a fianco a tutta velocità che ti mandano anche gli
schizzi delle pozzanghere, ma in questo ultimo tratto di lago non avevano modo
di chiuderla al traffico, anche perché si correva veramente tutti molto lontani
gli uni dagli altri.
L’arrivo al 57° km è cosa fatta, da qui inizia la salita finale verso il
centro storico di Castiglione che nel giorno precedente ho definito “da galera”
perché dopo 57 km è da pazzi arrivare in cima. Non a caso fino a 2 anni prima
la gara arrivava lungo lago, ma bisogna ammettere che l’arrivo così ha tutto un
altro fascino. Non avrei mai pensato di correrla ed invece passettino dopo
passettino sono riuscito a non camminare mai (come del resto durante tutto il
giro) e l’arrivo una volta in cima è pure in leggera discesa.
5h10’03”, 76° assoluto e 9° di categoria... E’ stato un lunghissimo viaggio
come mai mi era capitato, ma decisamente un bel viaggio. Non facile, non da prendere
da sprovveduti perché per affrontare una distanza simile bisogna prepararsi
bene ed avere confidenza con le lunghe distanze; ammetto che ho un po’ snobbato la gara fino quasi in ultimo perchè se è vero che di confidenza ne ho con le maratone non avevo preparato la distanza come si deve ed ho invece fatto molti lunghi tutti molto ravvicinati (le mie famose preparazioni sprint...) e non più di 32 km ad uscita quando per una maratona di "soli" 42 km ne faccio sempre almeno uno da 35-36.
Mi bastava però arrivare senza puntare ad un tempo di elite per i miei canoni perché se mi
preparassi “a regola d’arte” come feci per Valencia credo che almeno 25'-30’ in
meno su questo percorso li potrei fare.
Ma come prima volta posso dire certamente “buona la prima!”
Paolo Callegari
LA NOSTRA LOCATION