Nell’ultima
domenica di agosto si è svolta la “33a Marcia dei Tre Paesi” a Longare (VI),
manifestazione podistica ludico motoria a carattere internazionale di 4 – 6 –
13 – 22 Km.
Giornata
torrida e afosa con temperature africane ampiamente sopra i 30°C, aspetto che
non ha fermato gli oltre 2000 partecipanti che hanno letteralmente invaso la
cittadina vicentina ai piedi dei colli Berici.
Un
bellissimo evento organizzato alla perfezione dalla Podistica Longare e dalla
sezione Alpini di Vicenza, che ha saputo valorizzare al meglio non solo la
bellezza della natura dei Colli ma anche l’arte e la storia antica che
caratterizza la zona.
Faccio una
breve introduzione storica: l'origine del nome Longare deriva dalla parola
"longaria", un termine locale con cui si indicava una lingua di
terreno lunga e stretta. Il paese, storicamente, si sviluppò come porto
fluviale sul fiume Bacchiglione; per questa posizione fu lungamente conteso fra
padovani e vicentini. Quest’ultimi, nei periodi di ostilità con Padova, deviavano
il Bacchiglione nel canale Bisatto tramite una rosta costruita appositamente
per privare Padova dell'acqua.
Nei paesi
toccati dalla Marcia sono stati ritrovati resti ossei e manufatti risalenti al
paleolitico; addirittura a Castellon del Brosimo fu scoperto un grosso
villaggio capannicolo dell'età del Bronzo mentre a Costozza e a Lumignano fu'
rinvenuto materiale dell'età del Ferro. La cittadina di Costozza è di origine
Paleoveneta ed il suo nome deriva da "Custodia" per l'antica
abitudine di custodire il vino nei covoli (grotte con temperatura costante di
13°).
Ma veniamo
all’itinerario podistico…
Partenza libera
dalle 8 alle 9 dal centro abitato di Longare per poi entrare in Costozza
incontrando la chiesa di San Mauro Abate costruita nel 1923. Proseguendo poi
per il centro storico di Costozza si trova la chiesetta di San Michele, la
villa Trento-Carli (1640) e la villa Trento-Da Schio (1600) con di fronte villa
Aeolia del 1500 (la sala Aeolia, adattata a taverna, si avvale di un sistema di
aria condizionata naturale che risale a quattro secoli fa, costituito da una
rete di cunicoli chiamati "ventidotti" che confluiscono dalle vicine
grotte portando aria a temperatura costante tutte le stagioni).
I
partecipanti hanno poi attraversato il "Volto", antica porta di un
castello-fortezza, proseguendo per Lumignano dove si poteva ammirare la chiesa
di San Maiolo e un po' più in là la vecchia pieve; poi si proseguiva in salita
sul sentiero che fiancheggia l'eremo di San Cassiano che sorge su uno
strapiombo roccioso e servì da rifugio e ritiro ad Adelaide, moglie di Lotario
II° re d'Italia.
Da questo
punto in poi si percorrevano tutti sentieri boschivi tra erba, sterrati, ghiaia
e rocce addentrandosi per bene nei Berici lungo il “versante degli Ulivi”,
passando per Castegnero e Villabalzana.
Un continuo
entrare e uscire dai boschi con cambi di tracciato e suolo costanti che han
portato i partecipanti ai 22 km in cima al colle da dove si vedevano Vicenza e Padova.
Veramente un
percorso a tratti mozzafiato che ha saputo regalare scorci naturali,
paesaggistici e culturali di alto livello.
Sulla strada
del ritorno, lungo una discesa a tornanti su strada bianca di oltre 3 km, ci si
imbatteva nell’antica pieve di San Mauro del 1700 con il campanile
dell'orologio risalente addirittura al periodo romanico, per poi far ritorno
negli ultimi 2 km di asfalto al palazzetto dello sport di Longare, sede del ricco
ristoro finale.
Nonostante
le mie note difficoltà podistiche con il caldo torrido, mi son cimentato in un
buon allenamento sul percorso di 22 km (da volantino) che, di fatto, era di 24
km con 610 metri di dislivello.
E’ stata una
bella fatica anche perché all’interno dei boschi l’afa era micidiale e non si
muoveva una foglia. Ma mi son goduto questo bellissimo itinerario in
tranquillità, grazie anche ai 4 ricchi ristori lungo il percorso ben forniti di
acqua, the, frutta, zucchero e biscotti di ogni tipo.
Avrei voluto
fare una corsa più fluida, ma partendo poco dopo le 8 mi son trovato dopo 4 km
all’interno dei boschi in coda su un sentiero così stretto in cui era
impossibile superare, e di gente ce n’era veramente tantissima. Gran parte dei
km percorsi nei boschi sono stati “ad intermittenza”, ora corsa veloce, ora lenta,
ora camminata veloce, ora saltelli, proprio per l’impossibilità di superare la
gente.
Ed essendo
una corsa non competitiva era giusto lasciare spazio a tutti!
Ho chiuso
comunque in 2h22’47” (5’53”/km), soddisfatto.
Ristoro
finale con musica, panini alla mortadella, vino dei Berici e un intero paese in
festa…è questo il bello della corsa!!!
Marcello Garbellini
LONGARE km 24 non comp | ||||
GARBELLINI MARCELLO
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2h22'47" | 5'53"/km | 24 |
P.C.