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giovedì 3 settembre 2015

33ª Marcia dei 3 paesi: Garbellini ci porta a scoprire Longare


Nell’ultima domenica di agosto si è svolta la “33a Marcia dei Tre Paesi” a Longare (VI), manifestazione podistica ludico motoria a carattere internazionale di 4 – 6 – 13 – 22 Km.
Giornata torrida e afosa con temperature africane ampiamente sopra i 30°C, aspetto che non ha fermato gli oltre 2000 partecipanti che hanno letteralmente invaso la cittadina vicentina ai piedi dei colli Berici.
Un bellissimo evento organizzato alla perfezione dalla Podistica Longare e dalla sezione Alpini di Vicenza, che ha saputo valorizzare al meglio non solo la bellezza della natura dei Colli ma anche l’arte e la storia antica che caratterizza la zona.
Faccio una breve introduzione storica: l'origine del nome Longare deriva dalla parola "longaria", un termine locale con cui si indicava una lingua di terreno lunga e stretta. Il paese, storicamente, si sviluppò come porto fluviale sul fiume Bacchiglione; per questa posizione fu lungamente conteso fra padovani e vicentini. Quest’ultimi, nei periodi di ostilità con Padova, deviavano il Bacchiglione nel canale Bisatto tramite una rosta costruita appositamente per privare Padova dell'acqua.
Nei paesi toccati dalla Marcia sono stati ritrovati resti ossei e manufatti risalenti al paleolitico; addirittura a Castellon del Brosimo fu scoperto un grosso villaggio capannicolo dell'età del Bronzo mentre a Costozza e a Lumignano fu' rinvenuto materiale dell'età del Ferro. La cittadina di Costozza è di origine Paleoveneta ed  il suo nome deriva da "Custodia" per l'antica abitudine di custodire il vino nei covoli (grotte con temperatura costante di 13°).
Ma veniamo all’itinerario podistico…
Partenza libera dalle 8 alle 9 dal centro abitato di Longare per poi entrare in Costozza incontrando la chiesa di San Mauro Abate costruita nel 1923. Proseguendo poi per il centro storico di Costozza si trova la chiesetta di San Michele, la villa Trento-Carli (1640) e la villa Trento-Da Schio (1600) con di fronte villa Aeolia del 1500 (la sala Aeolia, adattata a taverna, si avvale di un sistema di aria condizionata naturale che risale a quattro secoli fa, costituito da una rete di cunicoli chiamati "ventidotti" che confluiscono dalle vicine grotte portando aria a temperatura costante tutte le stagioni).
I partecipanti hanno poi attraversato il "Volto", antica porta di un castello-fortezza, proseguendo per Lumignano dove si poteva ammirare la chiesa di San Maiolo e un po' più in là la vecchia pieve; poi si proseguiva in salita sul sentiero che fiancheggia l'eremo di San Cassiano che sorge su uno strapiombo roccioso e servì da rifugio e ritiro ad Adelaide, moglie di Lotario II° re d'Italia.
Da questo punto in poi si percorrevano tutti sentieri boschivi tra erba, sterrati, ghiaia e rocce addentrandosi per bene nei Berici lungo il “versante degli Ulivi”, passando per Castegnero e Villabalzana.
Un continuo entrare e uscire dai boschi con cambi di tracciato e suolo costanti che han portato i partecipanti ai 22 km in cima al colle da dove si vedevano Vicenza e Padova.
Veramente un percorso a tratti mozzafiato che ha saputo regalare scorci naturali, paesaggistici e culturali di alto livello.
Sulla strada del ritorno, lungo una discesa a tornanti su strada bianca di oltre 3 km, ci si imbatteva nell’antica pieve di San Mauro del 1700 con il campanile dell'orologio risalente addirittura al periodo romanico, per poi far ritorno negli ultimi 2 km di asfalto al palazzetto dello sport di Longare, sede del ricco ristoro finale.
Nonostante le mie note difficoltà podistiche con il caldo torrido, mi son cimentato in un buon allenamento sul percorso di 22 km (da volantino) che, di fatto, era di 24 km con 610 metri di dislivello.
E’ stata una bella fatica anche perché all’interno dei boschi l’afa era micidiale e non si muoveva una foglia. Ma mi son goduto questo bellissimo itinerario in tranquillità, grazie anche ai 4 ricchi ristori lungo il percorso ben forniti di acqua, the, frutta, zucchero e biscotti di ogni tipo.
Avrei voluto fare una corsa più fluida, ma partendo poco dopo le 8 mi son trovato dopo 4 km all’interno dei boschi in coda su un sentiero così stretto in cui era impossibile superare, e di gente ce n’era veramente tantissima. Gran parte dei km percorsi nei boschi sono stati “ad intermittenza”, ora corsa veloce, ora lenta, ora camminata veloce, ora saltelli, proprio per l’impossibilità di superare la gente.
Ed essendo una corsa non competitiva era giusto lasciare spazio a tutti!
Ho chiuso comunque in 2h22’47” (5’53”/km), soddisfatto.
Ristoro finale con musica, panini alla mortadella, vino dei Berici e un intero paese in festa…è questo il bello della corsa!!!
Marcello Garbellini

LONGARE km 24 non comp
 GARBELLINI MARCELLO
2h22'47" 5'53"/km 24




P.C.