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giovedì 2 luglio 2015

LAVAREDO ULTRA TRAIL: DANIELE PREGNOLATO SI MIGLIORA DI OLTRE 3 ORE



Piuttosto che descrivere lo svolgimento della Lavaredo, sarebbe utile analizzare un fattore fondamentale che detta legge in tutti gli ultra trail caratterizzati da un chilometraggio consistente ed una buona tempistica.
Si tratta del fattore climatico che, al di fuori dell’allenamento fisico/mentale, può essere affrontato soltanto con l’esperienza maturata in anni di frequentazione dell’ambiente di svolgimento della gara.
Il primo passo è dare un’occhiata al meteo locale senza tuttavia darci troppo peso perché si tratta pur sempre di previsioni e non di certezze.
Infatti è possibile la formazione di cumulonembi nell’arco della giornata e quindi la possibilita ti rovesci temporaleschi da non sottovalutare.
Durante questa manifestazione di corsa in natura in uno dei contesti più belli del mondo, si è passati da temperature roventi a temperature decisamente più fresche.
In questo caso, i punti più caldi si trovano nel tratto sterrato che conduce al ristoro di cimabanche, l’unico tratto noioso della gara, ed in val travenanzes.
L’unico rimedio soprattutto in val travenanzes che è anche il tratto chiave della gara, è oltre a bagnarsi la testa nel torrente, partire da malga Ra Stua con almeno 1L ( io ne avevo 1,5L ) di acqua.

Dunque bere costantemente ad intervalli regolari e se possibile reintegrare anche energeticamente, perché si sale pure, con barrette o chi preferisce gel che però non utilizzo mai.
In questa valle si trova solo un ristoro idrico, acqua e Sali a malga travenanzes, quindi è meglio portare con se qualcosa da mangiare, già testato in allenamento, per eventuali emergenze essendoci una distanza di 20km di trail tra i due ristori solidi presenti ( Ra Stua/Col Gallina).
Nel tardo pomeriggio è poi arrivato un forte temporale a rinfrescare l’atmosfera in gara.
In questo caso diventa fondamentale il materiale obbligatorio dettato dall’organizzazione, giacca e guanti, ma ancor di più il buon senso maturato in anni di esperienza.
Io ed altri siamo infatti rimasti al rifugio Giau per ben 30/40min ad aspettare non che finisse la pioggia ed il freddo, ma che non scendessero più fulmini dal cielo!
Coi fulmini in montagna non si scherza e se c’è la possibilità di proteggersi fermandosi in un rifugio, bisogna farlo perché un conto è trovarsi nel mezzo di un temporale senza possibilità di scampo ed un’ altro è andarsele a cercare.
Chiaramente poi cambierà il fondo in cui si corre ed anche l’attenzione impiegata.
Comunque la Lavaredo è una gara perfettamente organizzata ed anche molto bella quindi la consiglio a tutti coloro che vogliono provare una grande esperienza in dolomiti su sentieri mai troppo tecnici.
Le cifre di questa edizione:
65% atleti stranieri;
56 nazioni;
1300 iscritti;
1200 partenti;
746 arrivati ( 67% );
io ho concluso col tempo di 21:51:11 in 318 esima posizione assoluta e 287 esima posizione maschile.

LAVAREDO ULTRA TRAIL 119 KM 5850 MT D+
HERMANSEN DIDRIK 12.34'29" (6'20")
318°
PREGNOLATO DANIELE
21.51'11"
11'01" (+4'41")
119+58