6° PUNTATA – FERRARA
NASCE
Via Porta San Pietro |
La
gara di Ravenna è terminata da poco più di una settimana, ma il
ricordo è ancora vivo.
Graziati
dal tempo, con tanta gente alla partenza, un percorso immerso nella
storia, correndo ai piedi del Mausoleo di Teodorico, Galla Placidia,
S. Apollinare Nuovo, è stata veramente una bella domenica.
Il
fatto curioso è che, nonostante i pochi km che dividono Ferrara da
Ravenna, nell’antica capitale dell’Impero Bizantino, non c’ero
mai stato, e pensare che Ravenna e Ferrara sono legate fin
dall’antichità.
Se
portiamo indietro il calendario, dal 2014 indietro fino al VII VIII
secolo d.c.; Ferrara, come città, non esiste ancora ed il nostro
territorio, è solo un dedalo di acque, dove il Po (in quell'epoca
all'incirca tra l'attuale Po di Volano e Piazza Travaglio) la fa da
padrone.
In
mezzo a tanta acqua, sono due i punti abitati; il borgo di San
Giorgio, che nasce attorno alla basilica che raccoglie i religiosi
provenienti dall'ormai decaduta Abbazia di Voghenza e, sull'altro
lato del Po, un fortilizio, un castrum, che l'Imperatore di Ravenna
(il nostro territorio all'epoca, fa parte dell'esarcato di Ravenna),
fa erigere, per presidiare la navigazione sul fiume, e come
avamposto, viste le continue lotte tra Longobardi e Bizantini.
Il
luogo di cui stiamo parlando, equivaleva più o meno, a quella zona
che ora è compresa nelle vie:
- Coperta;
- Belfiore;
- Cammello;
- Carmelino;
- Saraceno;
- Fondobanchetto;
- Salinguerra;
- Voltacasotto;
- Fossato dei Buoi.
Questo
piccolo lembo di terra venne scelto come avamposto, anche perché in
quei tempi, era la punta più alta della zona e quindi, più
difendibile dalla esondazioni del grande fiume.
Ancora
oggi, questa piccola elevazione è visibile, se ci fermiamo tra
l'incrocio tra Via Fondobanchetto e Porta San Pietro e buttiamo
l'occhio verso Via Carlo Mayr, ma specialmente, la sentiamo se, in
bicicletta, lasciando il centro cittadino e da Via Saraceno ci
dirigiamo verso Porta San Pietro, prima impercettibilmente poi sempre
più forte, la pedalata si fa pesante e questo non solo per i
pedalatori della domenica, ma anche per dei top bikers come la nostra
coppia volante Manuel Di Barbora e Alessandra Ferrari.
Nel
774, con la caduta del regno longobardo, si consolidò il dominio
ravennate su Ferrara, ma per i decenni successivi, e fino al X secolo
circa, fu un susseguirsi di influenze su Ferrara dello Stato
Pontificio e dell'Impero di Ravenna.
IL
CASTRUM OGGI
Oggi
il castrum è perfettamente integrato nel centro cittadino e ad un
normale passante, che calpesta per la prima volta questo asfalto,
sarà come calpestare un qualsiasi altro pezzo di cemento ed è
difficile immaginare che invece siamo nel cuore della città.
Però,
anche se all'apparenza non c'è nulla che balza agli occhi in queste
strette strade, se non forse la calma che le governa in qualsiasi ora
della giornata, vi sono alcune cose che meritano di essere
menzionate.
Prendiamo
Via Cammello. Al civico 22 è presente un bel palazzo, ora
probabilmente al suo interno suddiviso in vari appartamenti, ma
questo fu il palazzo della famiglia dei Da Novara, cioè la casa di
Bartolino Da Novara, l'architetto del Castello Estense e del Castello
di San Giorgio di Mantova.
A
pochi metri dal palazzo abbiamo la chiesa di San Gregorio, che nel
tempo ha subito numerosi rifacimenti ma la cui origine risale al X
secolo; il campanile è la più antica torre di Ferrara, siamo nel
1092, e se la guardiamo dal lato di via Carmelino, presenta una cosa
molta curiosa, vi è fissata una macina.
Campanile ed in basso a sx la macina |
Al
N° 15 abbiamo invece la casa di Stella dell'Assassino (attualmente
sede della contrada del Palio di Santa Maria in Vado), cioè Stella
dei Tolomei, amante di Nicolò III d'Este e madre di Ugo, Leonello e
Borso (il primo Duca di Ferrara) d'Este.
Casa di Stella dell'Assassino |
In
Via Belfiore n.17 abbiamo la piccola chiesa dei Santi Simone e Giuda,
edificata nei primi decenni del XII secolo, un piccolo gioiello
completamente restaurato tra il 2000 ed il 2003 ma da quel momento
mai aperta.
Chiesa de SS. Simone e Giuda |
Al
116 di Via Saraceno, troviamo invece una chicca tutta ferrarese,
relativamente recente, legata alla gastronomia locale, La Pizzeria
Orsucci. Fondata nel 1936 da Armando Orsucci, iscritta nell'albo
delle botteghe storiche di Ferrara nel 2010, dove tutto è unico,
quindi nessuna descrizione ed un unico consiglio: PROVATELA!!!!
Dimenticavo.... nel periodo estivo, tra i tre tavoli all'aperto, non
è difficile individuare la nostra Bamby, alias Angela Leonardi!!!
Ed
ora, per concludere, un unicum mondiale di Ferrara.... tra storia e
goliardia, tra arte e storia, tra la Settima Arte e Storia sacra,
Ferrara è l'unica città che ha un cinema pornografico all'interno
di una chiesa sconsacrata; già questo è curioso ma lo diventa ancor
di più se quella ex chiesa non è una delle tante sconsacrate nella
città, ma è l'antica Basilica di San Pietro, il luogo di culto più
importante della città entro le mura, quando ancora l'attuale duomo
non era stato costruito. Solo con la nuova cattedrale, perse parte
del suo prestigio ma rimase comunque un importante luogo religioso e
questo fino all'arrivo delle truppe Napoleoniche che la
sconsacrarono. Negli anni successivi fu principalmente un magazzino,
ma fu anche una sala da ballo. A partire dagli anni '40 divenne
definitivamente cinema, prima per film di seconda visione e dai primi
anni '80 di film pornografici.
La
storia di questa luogo è così curiosa che un giovane studente
napoletano dell'Università di Ferrara, Massimo Ali' Mohammad,
ne
ricostruì la storia e nel 2012 realizzò un documentario.
Ex Chiesa di San Pietro |
Alla
prossima
Alessandro
Polesinanti