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giovedì 20 novembre 2014

LA CORRIFERRARA A SPASSO NEL TEMPO 6

6° PUNTATA – FERRARA NASCE

Via Porta San Pietro

La gara di Ravenna è terminata da poco più di una settimana, ma il ricordo è ancora vivo.
Graziati dal tempo, con tanta gente alla partenza, un percorso immerso nella storia, correndo ai piedi del Mausoleo di Teodorico, Galla Placidia, S. Apollinare Nuovo, è stata veramente una bella domenica.


Il fatto curioso è che, nonostante i pochi km che dividono Ferrara da Ravenna, nell’antica capitale dell’Impero Bizantino, non c’ero mai stato, e pensare che Ravenna e Ferrara sono legate fin dall’antichità.


Se portiamo indietro il calendario, dal 2014 indietro fino al VII VIII secolo d.c.; Ferrara, come città, non esiste ancora ed il nostro territorio, è solo un dedalo di acque, dove il Po (in quell'epoca all'incirca tra l'attuale Po di Volano e Piazza Travaglio) la fa da padrone.
In mezzo a tanta acqua, sono due i punti abitati; il borgo di San Giorgio, che nasce attorno alla basilica che raccoglie i religiosi provenienti dall'ormai decaduta Abbazia di Voghenza e, sull'altro lato del Po, un fortilizio, un castrum, che l'Imperatore di Ravenna (il nostro territorio all'epoca, fa parte dell'esarcato di Ravenna), fa erigere, per presidiare la navigazione sul fiume, e come avamposto, viste le continue lotte tra Longobardi e Bizantini.


Il luogo di cui stiamo parlando, equivaleva più o meno, a quella zona che ora è compresa nelle vie:
  • Coperta;
  • Belfiore;
  • Cammello;
  • Carmelino;
  • Saraceno;
  • Fondobanchetto;
  • Salinguerra;
  • Voltacasotto;
  • Fossato dei Buoi.


Questo piccolo lembo di terra venne scelto come avamposto, anche perché in quei tempi, era la punta più alta della zona e quindi, più difendibile dalla esondazioni del grande fiume.
Ancora oggi, questa piccola elevazione è visibile, se ci fermiamo tra l'incrocio tra Via Fondobanchetto e Porta San Pietro e buttiamo l'occhio verso Via Carlo Mayr, ma specialmente, la sentiamo se, in bicicletta, lasciando il centro cittadino e da Via Saraceno ci dirigiamo verso Porta San Pietro, prima impercettibilmente poi sempre più forte, la pedalata si fa pesante e questo non solo per i pedalatori della domenica, ma anche per dei top bikers come la nostra coppia volante Manuel Di Barbora e Alessandra Ferrari.


Nel 774, con la caduta del regno longobardo, si consolidò il dominio ravennate su Ferrara, ma per i decenni successivi, e fino al X secolo circa, fu un susseguirsi di influenze su Ferrara dello Stato Pontificio e dell'Impero di Ravenna.


IL CASTRUM OGGI


Oggi il castrum è perfettamente integrato nel centro cittadino e ad un normale passante, che calpesta per la prima volta questo asfalto, sarà come calpestare un qualsiasi altro pezzo di cemento ed è difficile immaginare che invece siamo nel cuore della città.


Però, anche se all'apparenza non c'è nulla che balza agli occhi in queste strette strade, se non forse la calma che le governa in qualsiasi ora della giornata, vi sono alcune cose che meritano di essere menzionate.
Prendiamo Via Cammello. Al civico 22 è presente un bel palazzo, ora probabilmente al suo interno suddiviso in vari appartamenti, ma questo fu il palazzo della famiglia dei Da Novara, cioè la casa di Bartolino Da Novara, l'architetto del Castello Estense e del Castello di San Giorgio di Mantova. 


 
Sul Palazzo Ex Da Novara
 
A pochi metri dal palazzo abbiamo la chiesa di San Gregorio, che nel tempo ha subito numerosi rifacimenti ma la cui origine risale al X secolo; il campanile è la più antica torre di Ferrara, siamo nel 1092, e se la guardiamo dal lato di via Carmelino, presenta una cosa molta curiosa, vi è fissata una macina.



Campanile ed in basso a sx la macina

Al N° 15 abbiamo invece la casa di Stella dell'Assassino (attualmente sede della contrada del Palio di Santa Maria in Vado), cioè Stella dei Tolomei, amante di Nicolò III d'Este e madre di Ugo, Leonello e Borso (il primo Duca di Ferrara) d'Este.


Casa di Stella dell'Assassino


In Via Belfiore n.17 abbiamo la piccola chiesa dei Santi Simone e Giuda, edificata nei primi decenni del XII secolo, un piccolo gioiello completamente restaurato tra il 2000 ed il 2003 ma da quel momento mai aperta.

Chiesa de SS. Simone e Giuda


Al 116 di Via Saraceno, troviamo invece una chicca tutta ferrarese, relativamente recente, legata alla gastronomia locale, La Pizzeria Orsucci. Fondata nel 1936 da Armando Orsucci, iscritta nell'albo delle botteghe storiche di Ferrara nel 2010, dove tutto è unico, quindi nessuna descrizione ed un unico consiglio: PROVATELA!!!! Dimenticavo.... nel periodo estivo, tra i tre tavoli all'aperto, non è difficile individuare la nostra Bamby, alias Angela Leonardi!!!
Ed ora, per concludere, un unicum mondiale di Ferrara.... tra storia e goliardia, tra arte e storia, tra la Settima Arte e Storia sacra, Ferrara è l'unica città che ha un cinema pornografico all'interno di una chiesa sconsacrata; già questo è curioso ma lo diventa ancor di più se quella ex chiesa non è una delle tante sconsacrate nella città, ma è l'antica Basilica di San Pietro, il luogo di culto più importante della città entro le mura, quando ancora l'attuale duomo non era stato costruito. Solo con la nuova cattedrale, perse parte del suo prestigio ma rimase comunque un importante luogo religioso e questo fino all'arrivo delle truppe Napoleoniche che la sconsacrarono. Negli anni successivi fu principalmente un magazzino, ma fu anche una sala da ballo. A partire dagli anni '40 divenne definitivamente cinema, prima per film di seconda visione e dai primi anni '80 di film pornografici.
La storia di questa luogo è così curiosa che un giovane studente napoletano dell'Università di Ferrara, Massimo Ali' Mohammad, ne ricostruì la storia e nel 2012 realizzò un documentario.


Ex Chiesa di San Pietro



Alla prossima


Alessandro Polesinanti