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giovedì 16 ottobre 2014

LAURA GENUARDI: tanta tenacia e grinta da vendere


Oggi abbiamo il piacere di conoscere meglio una delle nostre nuove tesserate, in Atletica Corriferrara dal 2014: Laura Genuardi.  Ragazza che come scopriremo poi non fa della sola corsa l'attività principale in ambito sportivo.

Laura, tu non sei ferrarese, raccontaci da dove vieni...
"Sono nata e cresciuta per metà a Milano e la restante parte è invece tutta Siciliana. Precisamente Mussomeli, un piccolo paesino in collina dell’entroterra Siciliano."
Da quanto sei a Ferrara e per quali motivi?
"Sono a Ferrara da quattro anni circa. Mi sono ritrovata a Ferrara un po’ per caso…ma senza dubbio il motivo fondante è l’università, sono una studentessa di chimica. Non conoscevo Ferrara, è stata una scelta dettata da coincidenze, ma mi è piaciuta subito per la  giusta dimensione nel suo essere una città a misura d’uomo e piena di verde.  Non amo le città troppo caotiche e con un polmone verde limitato!"
Da quanto corri? Come hai iniziato? 
"Corro da diversi anni, ho sempre amato lo sport all’aperto, in mezzo alla natura. Ma mi sono avvicinata al podismo da pochissimo, un anno appena! Ho iniziato da sola, in risposta a uno slancio interiore che mira sempre a convogliare il voler stare in mezzo alla natura e l’attività fisica in uno sport che ne è la sintesi divertente più bella: la corsa."
Perché uno sport come la corsa, che a differenza di sport di squadra richiede molta più costanza e sacrificio?
"Credo che costanza e sacrificio siano elementi portanti in ogni sport, sia singoli che di squadra. Anzi, poiché provengo da uno sport di squadra posso dire che la costanza e il sacrificio assumano ancor più rilievo all’interno di un gruppo, poiché essere costanti e dare il meglio vuol dire evitare che altri compagni sopperiscano alle mie mancanze in campo. E’ una forma di “rispetto sportivo” a mio avviso. In uno sport singolo come la corsa è un po’ diverso, l’unico avversario sono io stessa, ma di certo cambia l’approccio: è decisamente più difficile mantenere costanza e sacrificio perché devi lottare con la tua mente, con i tuoi limiti… senza farti abbattere da quest’ultimi, ma abbattendoli. Ho scelto proprio la corsa perché caratterialmente sono ambiziosa e amo le sfide, come nello studio e nella vita, anche nello sport."
Pratichi altri sport o ne hai praticati altri prima di correre? 
"Ho sempre nuotato, da buona isolana e amante degli sport d’acqua, quella per il nuoto è un’affinità senza limiti che porto avanti ancora adesso. Qualche anno della mia infanzia l’ho dedicato alla danza e a piccoli accenni di pallavolo che però ho presto accantonato preferendo di gran lunga la bici, prima mtb e da poco bici da corsa.
Da piccola giocavo a calcio nel cortile della scuola con la mia classe, mi ha sempre affascinato l’idea di questo sport. Anche se stranamente non sono una grande tifosa: dello sport mi piace la purezza e la semplicità, quando diventa troppo articolato in termini monetari e pubblicitari lo metto da parte. Mi piace lo spirito di squadra e mi affascina il fatto di poter unire ciò alla corsa… un tipo di corsa diversa, ma comunque piena di gambe, cuore e polmoni… non a caso gioco rigorosamente sulla fascia come ala. Da quando sono a Ferrara gioco in una squadra femminile di Calcio a 11 che milita in serie D.
Ma a prescindere dagli allenamenti con la squadra, alla corsa non rinuncio mai (che sia serale o mattutina, ha sempre il suo spazio)… e un giorno a settimana lo dedico in relax alla bici."
Come hai scoperto la Corriferrara?
"L’ho scoperta per caso, cercando un po’ in giro una società di Atletica. Ho iniziato a seguire il sito, il blog e “a pelle” mi sembrava un bel posto."
Cosa pensi di questo gruppo di matti?
"A pelle mi sembrava un bel posto, quella sensazione si è rivelata corretta!! Ho trovato una bella gabbia di matti che in compenso ha tanto da insegnarmi! Vecchi runners con tanta esperienza… a volte mi sento piccola come una lenticchia in confronto a loro, ma ho l’asso nella manica: sono giovane, perciò vi seguirò a ruota, cioè… a gambe!"
La prima gara che hai corso? Cosa ricordi?
"La prima gara in assoluto fu il "Vivicittà" di due anni fa, non competitiva di 6 km. Ai miei occhi, in quel momento, era una super gara quasi come una finale di Champions! Respiravo adrenalina in ogni dove. Poi, pian piano, ho rimodellato l’idea!!!!
Il fatto di averla conclusa mi faceva sentire fiera e orgogliosa...adesso a ripensarci sono quasi chilometri di riscaldamento!
La soddisfazione e la spinta verso una Società di Atletica, però, l’ho avuta dopo diversi mesi di allenamento più costante, dopo aver corso una gara di beneficienza, questa primavera, in provincia di Venezia: metà asfalto e metà spiaggia per un totale di 13 km. Tanto caldo e poca esperienza, ma grinta da vendere: ero carichissima!!!!  A pochi chilometri dalla fine pensavo di mollare, ero partita troppo forte e in più vedevo tanti ritirarsi per il caldo… gli ultimi chilometri su sabbia sono stati una mazzata, ma non volevo demordere e alla fine  riuscii a finirla. Sono testarda all’inverosimile e anche se all’arrivo ero decisamente provata l’avevo comunque conclusa e ciò mi suggeriva che arrivare più in là col chilometraggio non sarebbe stato poi così impossibile."
Finora hai fatto poche gare, ti alleni regolarmente?
"Sì, mi alleno regolarmente. Alle 4 uscite settimanali di corsa non vengo mai meno. Ho fatto poche gare solo perché giocando a calcio in una squadra con regolare campionato la domenica mi trovo sempre impegnata con la partita e impossibilitata a fare gare. Però mi è capitato di correre la domenica mattina qualche gara, ad esempio il "Vivicittà" di quest’anno o altro di simile, e poi andare in trasferta a giocare. Vivo di adrenalina, a volte preferisco l’emozione che la corsa sa regalarmi alla tempistica della performance."
Fra le gare che hai corso, ne ricordi una in particolare? 
"Sì, Santa Maria Maddalena la ricordo piacevolmente per il podio. In realtà pensavo di fare molto meglio come tempo, ma quella mattina non ero proprio al 100%. Senza dubbio contenta per il podio, nel mio piccolo è comunque un’emozione. Ma la soddisfazione non è altrettanta se parliamo di prova sportiva. Sono un po’ rigida con me stessa, ma anche ironica… perciò cerco sempre di spostare il limite più in là e quando ciò non va a buon fine cerco di ironizzarci su, in fondo è solo un modo leggero per fare sempre meglio!"

C'è invece una gara che hai sofferto più del dovuto?
"La Spring Run di quest’anno. Mi ha decisamente devastato… i chilometri non erano molti, ma è stata la prima gara con un caldo pieno. L’ho conclusa davvero a fatica, addirittura negli ultimi due chilometri mi ha tirato il buon Giancarlo, mi disse: “ anche se sei stanca, sei più forte di me. Non puoi andare al mio passo, quindi vai!!”.
E così portai a termine la gara con gli ultimi 600m tiratissimi, ma decisamente sofferta."
Buoni propositi per i prossimi mesi? Sappiamo che vuoi correre la mezza maratona, quando pensi di farcela?
"In realtà il più è trovare una settimana adatta alla mezza maratona: conciliare calcio e corsa non è così semplice poiché sono due tipologie di allenamento differenti e presentarsi ad una mezza con 90 minuti tirati nelle gambe  è complicato!
Di lunghi ne faccio già, come allenamento mi ritengo abbastanza soddisfatta in questo periodo. I buoni propositi ci sono tutti. Una mezza maratona targata da canotta Corriferrara direi a breve…senza dubbio! Magari senza troppe pretese (forse)! Vorrei inserire 2 mezze prima che si chiuda il 2014."
Finora quanta è stata la massima distanza che hai corso?
"22,5 Km, ma blandi eh!! Non scherziamo!!"
Ti senti più da gare corte e veloci o per le medio lunghe distanze?
"Medio lunghe distanze senza alcun dubbio. Forse qualche mese fa avrei risposto al contrario… adesso che ho abbattuto qualche muretto ho capito che ho bisogno di macinare chilometri prima di provare soddisfazione interiore!"
Il sogno maratona è in ogni podista, pensi che un domani arriverai anche tu a quei fatidici 42km 195m?
"Penso proprio di sì, ma non saprei dirti quando. E’ un gran bel sogno da preparare con pazienza e dedizione… per poi tirarlo fuori dal cassetto al momento giusto. Con umiltà e costanza credo si possa sempre arrivare lontano.
E mi trovo d’accordo con Zátopek: “se desideri vincere qualcosa puoi correre i 100 metri. Se vuoi goderti una vera esperienza corri una maratona”. Credo fermamente in questa esperienza… e vorrei poter esser in grado un giorno di sfidarmi e di “vincermi”, concludendo quei fatidici 42,195 chilometri. A quel punto non importerà il tempo, ma il sorriso nel calpestare la linea di arrivo!"




Grazie Laura per la cortesia, in bocca al lupo per le prossime gare.

Paolo Callegari